ADHD E DSA

ADHD e DSA: dalla diagnosi al trattamento

Scopri le traiettorie evolutive di ADHD e DSA, gli aspetti di comorbilità e le strategie di intervento.

 

ADHD e DSA: Traiettorie Evolutive e Comorbilità nei Disturbi dell’Apprendimento

Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) e i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano due tra i disturbi del neurosviluppo più studiati in ambito clinico. La loro frequente  comorbilità rende complesso il percorso diagnostico e l’intervento terapeutico, poiché le manifestazioni sintomatiche possono sovrapporsi, generando profili clinici eterogenei.

Secondo Claudio Vio, che è stato un grande esperto di neuropsicologia dell’apprendimento, la comprensione delle traiettorie evolutive dell’ADHD e dei DSA è fondamentale per definire le strategie di intervento efficaci che accompagnino il soggetto durante tutte le fasi dello sviluppo. L’ADHD è spesso caratterizzata da una compromissione delle funzioni esecutive e della regolazione attentiva, mentre i DSA presentano difficoltà specifiche nelle abilità degli apprendimenti. Tuttavia, la comorbilità tra questi due disturbi non è casuale, ma dipende da fattori neurobiologici e cognitivi condivisi.

Per i professionisti che desiderano approfondire queste tematiche e acquisire competenze specifiche, sono disponibili percorsi di Formazione su DSA e ADHD, mirati a fornire strumenti pratici e teorici per la diagnosi e l’intervento su questi disturbi.

In questo articolo esploreremo:

  • Le differenze diagnostiche tra ADHD e DSA

  • I processi neuropsicologici alla base della loro comorbilità

  • Le traiettorie di sviluppo e le loro implicazioni a lungo termine

  • I metodi di valutazione e strumenti clinici più efficaci

  • Le migliori strategie di trattamento per soggetti con ADHD+DSA

 

ADHD e DSA: Definizione e Differenze Cliniche

ADHD secondo il DSM-5: caratteristiche e sottotipi

L’ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da deficit nell’attenzione sostenuta, nell’inibizione della risposta e nella regolazione emotiva.

  • Prevalenza: circa il 5-7% della popolazione infantile e il 2-4% della popolazione adulta

  • Origini neurobiologiche: riduzione del volume nella corteccia prefrontale, disfunzioni nei circuiti dopaminergici e noradrenergici

  • Impatto funzionale: difficoltà nel mantenimento dell’attenzione, impulsività, iperattività motoria, compromissione nella regolazione affettiva

Secondo il DSM-5, esistono tre sottotipi di ADHD:

  • Tipo Inattentivo: predominano difficoltà di concentrazione e disorganizzazione

  • Tipo Iperattivo-Impulsivo: prevalenza di impulsività e irrequietezza motoria

  • Tipo Combinato: presenza di entrambi i profili

DSA: caratteristiche diagnostiche e sottotipi

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neurosviluppo che compromettono le abilità accademiche, pur in presenza di un’intelligenza normale o superiore alla norma.

  • Prevalenza: colpiscono circa il 3-10% della popolazione scolastica

  • Origini neurobiologiche: disfunzioni nelle reti neurali della lettura, scrittura e calcolo

  • Impatto funzionale: difficoltà persistenti nell’automatizzazione delle competenze scolastiche

Secondo il DSM-5, i principali sottotipi di DSA sono:

  • Dislessia: difficoltà nella decodifica e nella velocità di lettura

  • Disortografia: errori frequenti nella scrittura ortografica

  • Disgrafia: compromissione nella qualità del tratto grafico e nella motricità fine

  • Discalculia: difficoltà nell’elaborazione numerica e nel ragionamento matematico

Che differenza c’è tra ADHD e DSA?

Caratteristica

ADHD

DSA

Deficit principale

Controllo attentivo e autoregolazione

Elaborazione delle informazioni accademiche

Coinvolgimento delle funzioni esecutive

Alto

Medio-basso

Persistenza in età adulta

Elevata

Variabile

Trattamento principale

Neuropsicologico, farmacologico, psicoeducativo

Didattico-specialistico, compensativo

 


Comorbilità tra ADHD e DSA: Aspetti Neuropsicologici

La comorbilità tra ADHD e DSA è documentata da numerosi studi, con una stima tra il 30% e il 50% dei casi.

Meccanismi neuropsicologici condivisi

  • Deficit nelle funzioni esecutive: difficoltà nella memoria di lavoro, pianificazione, flessibilità cognitiva
  • Alterazioni cerebrali comuni: ridotta connettività nella corteccia prefrontale e nei gangli della base
  • Difficoltà nell’autoregolazione emotiva e motivazionale: aumentato rischio di ansia e bassa tolleranza alla frustrazione

Una diagnosi accurata è fondamentale per distinguere tra ADHD, DSA e la loro comorbilità.

Traiettorie Evolutive di ADHD e DSA

L’evoluzione di ADHD e DSA segue pattern specifici in base all’età del soggetto. Queste traiettorie influenzano il funzionamento quotidiano e le strategie di intervento clinico.

Infanzia (3-6 anni): i primi segnali clinici

Durante i primi anni di vita, i bambini con ADHD possono manifestare una marcata iperattività, difficoltà nel mantenere l’attenzione e impulsività. Le difficoltà di autoregolazione emergono soprattutto in contesti strutturati (es. scuola dell’infanzia).

Nel caso di DSA, i segnali precoci possono includere:

  • Difficoltà nell’apprendimento delle competenze pre-alfabetiche, come il riconoscimento delle lettere e dei suoni.

  • Ritardi nello sviluppo del linguaggio e difficoltà nel processamento fonologico, tipiche della dislessia.

  • Difficoltà nella coordinazione motoria, che possono anticipare problematiche di disgrafia.

Età scolare (6-12 anni): l’impatto sul rendimento scolastico

In questa fase, ADHD e DSA iniziano a influenzare pesantemente la performance scolastica:

  • Bambini con ADHD → difficoltà a seguire le istruzioni, problemi nel completare i compiti, frequenti richiami da parte degli insegnanti.
  • Bambini con DSA → difficoltà evidenti nella lettura, scrittura e calcolo, con impatto sull’autostima e sul rapporto con i pari.

La comorbilità tra ADHD e DSA aumenta il rischio di insuccesso scolastico e di ritiro emotivo nei confronti dell’apprendimento.

Adolescenza (12-18 anni): difficoltà emotive e relazionali

  • Rischio di ansia e depressione dovuto a continui fallimenti scolastici e senso di inadeguatezza.

  • Maggiore disorganizzazione e difficoltà nella gestione del tempo, con impatti negativi sul rendimento accademico.

  • Aumento del rischio di comportamenti a rischio (uso di sostanze, impulsività sociale).

Età adulta: adattamenti e sfide nella vita lavorativa

Sebbene alcuni sintomi di ADHD possano attenuarsi con l’età, molte difficoltà permangono:

  • Problemi nella gestione della vita quotidiana (organizzazione, pianificazione).
  • Difficoltà a mantenere un impiego stabile per problemi di attenzione e impulsività.
  • Strategie di compensazione nei soggetti con DSA, che possono riuscire a sviluppare tecniche di apprendimento alternative.

Diagnosi e Strumenti Clinici per ADHD e DSA

Una diagnosi accurata e tempestiva di ADHD e DSA è fondamentale per garantire un intervento efficace e personalizzato. Tuttavia, la sovrapposizione dei sintomi tra i due disturbi può rendere difficile distinguere le cause sottostanti delle difficoltà del soggetto.

L’iter diagnostico deve quindi basarsi su un approccio multidimensionale, che integri:

  • Valutazioni neuropsicologiche standardizzate
  • Osservazioni comportamentali in diversi contesti
  • Dati raccolti da insegnanti, genitori e specialisti clinici
  • Approfondimenti sui fattori emotivi e motivazionali

Test Neuropsicologici: valutazione della memoria di lavoro, dell’attenzione e delle abilità di apprendimento

I test neuropsicologici rappresentano lo strumento principale per differenziare ADHD e DSA e per valutare l’impatto funzionale delle difficoltà del paziente.

Le aree più frequentemente esaminate includono:

  • Memoria di lavoro: soggetti con ADHD mostrano spesso difficoltà nel trattenere e manipolare le informazioni in tempo reale, mentre nei DSA il deficit è più specifico per la memoria fonologica (es. in dislessia).

  • Attenzione sostenuta e selettiva: nei pazienti con ADHD si osservano compromissioni marcate nella capacità di mantenere l’attenzione nel tempo, mentre nei DSA le difficoltà si limitano alle attività che richiedono sforzi di decodifica o elaborazione linguistica.

  • Funzioni esecutive: valutazione della capacità di pianificare, organizzare e inibire risposte impulsive. Deficitaria soprattutto nell’ADHD, mentre nei DSA le difficoltà emergono nelle attività accademiche specifiche.

  • Velocità di elaborazione: aspetto cruciale per distinguere tra ADHD e DSA. Nei DSA, la lentezza di elaborazione è legata a deficit specifici nelle competenze di lettura e scrittura, mentre nell’ADHD può derivare da difficoltà di autoregolazione e motivazione.

  • Competenze di lettura, scrittura e calcolo: test per identificare dislessia, disortografia e discalculia. Essenziali per comprendere se il deficit attentivo osservato è primario (ADHD) o secondario a una difficoltà di decodifica (DSA).

Tra gli strumenti diagnostici più utilizzati in ambito clinico e neuropsicologico troviamo:

  • WISC-V (Wechsler Intelligence Scale for Children – Quinta Edizione) → utile per individuare discrepanze cognitive nei profili ADHD+DSA.
  • BIA (Batteria Italiana ADHD) → specifica per valutare i deficit di attenzione e funzioni esecutive.
  • DDE-2 (Batteria per la Dislessia e Disortografia Evolutiva) → fondamentale per distinguere difficoltà di lettura e scrittura.
  • Torre di Londra e Test di Stroop → valutano la pianificazione, il controllo inibitorio e la flessibilità cognitiva.

L’utilizzo combinato di questi strumenti consente di delineare un profilo cognitivo dettagliato del paziente, essenziale per la personalizzazione dell’intervento.


ADHD e Dislessia: quando coesistono, come distinguerli?

La diagnosi differenziale tra ADHD e Dislessia è particolarmente complessa, poiché entrambi i disturbi possono manifestarsi con:

  • Difficoltà nella lettura prolungata → Nei soggetti con ADHD, la scarsa concentrazione impedisce di mantenere il focus su testi lunghi, mentre nei dislessici il problema è legato alla decodifica fonologica e alla lentezza nella lettura.
  • Errori nella scrittura → In ADHD, spesso dovuti a disattenzione e impulsività, mentre in DSA derivano da deficit nei processi ortografici e fonologici.
  • Bassa comprensione del testo → Nei soggetti con ADHD, è legata a difficoltà di attenzione e memoria di lavoro, mentre nei DSA dipende da una lettura lenta e poco fluida.

Uno degli aspetti chiave per distinguere i due disturbi è osservare come il soggetto apprende:

  • Se il bambino migliora significativamente con strategie di attenzione (es. pause frequenti, riduzione di stimoli distrattori), il problema è più probabilmente legato all’ADHD.
  • Se le difficoltà permangono anche in condizioni ottimali di attenzione e supporto, è probabile la presenza di DSA.

Caso clinico esemplificativo: Un bambino con ADHD può leggere una parola correttamente ma dimenticarla subito dopo a causa di problemi di attenzione. Un bambino con dislessia, invece, la decodifica lentamente ma la ricorda in un secondo momento.


Quali sono i disturbi dell’apprendimento e come si valutano? Diagnosi differenziale tra ADHD, DSA e altri disturbi cognitivi

Nel contesto clinico, è essenziale distinguere l’ADHD e i DSA da altri disturbi cognitivi e psicologici che possono presentare sintomi simili.

1. Differenze tra ADHD e Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP)

  • ADHD → Disattenzione e impulsività sono pervasive in ogni contesto, con difficoltà autoregolative.
  • DOP → Comportamenti oppositivi intenzionali e provocatori, non legati a deficit attentivi. 

2. Differenze tra DSA e Disturbo del Linguaggio

  • DSA (Dislessia/Disortografia) → Le difficoltà emergono nella fase di alfabetizzazione, mentre il linguaggio orale è tipicamente intatto.
  • Disturbo del Linguaggio → Problemi nella comprensione e produzione verbale sin dalla prima infanzia.

3. ADHD, DSA e Disturbo dello Spettro Autistico (ASD)

Nei casi più complessi, può essere difficile distinguere ADHD e DSA da un Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), poiché entrambi possono presentare deficit di attenzione, difficoltà esecutive e problemi di apprendimento.

Indicazioni chiave per la diagnosi differenziale:

  • ADHD → Deficit nell’autocontrollo e nell’attenzione, con buona comprensione sociale.
  • DSA → Difficoltà accademiche circoscritte, senza alterazioni significative nelle abilità sociali.
  • ASD → Problemi nella comunicazione e nell’interazione sociale, con difficoltà nella comprensione delle emozioni altrui.

Importanza della diagnosi precoce

Una valutazione clinica accurata aiuta a prevenire frustrazione, insuccesso scolastico e disagio emotivo nei bambini con ADHD e/o DSA. L’uso di test neuropsicologici combinati con osservazioni cliniche dettagliate garantisce un intervento più efficace e mirato. 

L’intervento su ADHD e DSA richiede un approccio multidisciplinare e una valutazione approfondita delle traiettorie evolutive. L’alta comorbilità tra questi disturbi impone ai professionisti della salute mentale di sviluppare strategie integrate di diagnosi e trattamento, basate sulle più recenti evidenze neuropsicologiche e cliniche.

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