Docente

Scuola
dell'Ascolto
Altro

Si ascolta per capire, per sentire, per scappare, per crescere, per paura. Ogni ascolto rivela, o nasconde, pezzi di noi, di altri. Si ascolta il silenzio, si ascolta il passato ed il futuro quando hanno cose da dirci"

 

La Scuola dell'Ascolto

A cura di Alessandro Lombardo e Giuseppe Noto

La Scuola dell'Ascolto è la prima scuola che mette al centro del proprio formare, l'ascolto. Siamo una scuola di formazione dell'ascolto, inteso come capacità e competenza sulla quale sviluppare apprendimenti.

Se un albero cade in una foresta e nessuno lo ascolta, fa rumore? Se nessuno la ascolta, dotandola di senso, la realtà esiste veramente

E noi esistiamo al di là di come siamo ascoltati (e percepiti) e di come noi stessi ci ascoltiamo (e percepiamo)? Sappiamo ascoltare, oltre che parlare (e sentire)?

Come ci insegna la linguistica storica, “ascoltare” e “auscultare” sono  ̶  etimologicamente  ̶  la medesima cosa: perché “ascoltare” è la versione, per così dire, pop di “auscultare”: tutti possono ascoltare, dunque, se si comportano come fanno i medici quando auscultano, ovvero prestando un’attenzione intima, profonda, cosciente e consapevole.

Ascoltare comporta tempo, attenzione, disponibilità, relazione vera e profonda, sensibilità, voglia di farsi sorprendere, di cogliere e di apprendere. E soprattutto competenza: il possesso di una strumentazione specifica, mirata sull’ascolto e sull’“oggetto” cui dedicare ascolto.

Si ascolta per capire, per sentire, per scappare, per crescere, per paura, per passione. Ogni ascolto rivela, o nasconde, pezzi di noi, di altri. Si ascolta il silenzio, si ascoltano il passato e il futuro, quello che è stato e quello che sarà: quando e se hanno qualcosa da dirci.

​Si ascolta la poesia, si ascolta la musica, si ascolta l’amico e magari anche se stessi; si ascolta il proprio corpo che parla o che canta, che danza, che lavora, si ascolta “il rumore del mare”, si ascoltano i ricordi e si ascoltano (non sempre, per fortuna), i buoni consigli. Si ascolta il silenzio, si ascolta il nulla, si ascolta Dio, in tutte le sue forme, in tutte le sue essenze.

​Quanti “ascoltare” esistono dunque? Molti, tanti, troppi?

In ogni caso, iniziamo dall’inizio.

​La Scuola dell’Ascolto nasce per quel che è:​

​1. una scuola dove riunirsi (non c’è scuola senza incontro e quindi è, per necessità, scuola dell’incontro);

​2. una scuola per imparare (non c’è scuola senza apprendimento, o meglio: purtroppo c’è, ma è altra questione);

​3. una scuola, infine, per ascoltare le molte voci dell’ascolto.

Noi, nella Scuola dell’Ascolto, ci apprestiamo ad ascoltare l’ascolto, a imparare l’ascolto, in tutte le sue forme, in tutte le sue voci. Per transitare in tutte queste voci, per apprendere il più possibile che cosa sia l’ascolto, abbiamo creato la Scuola dell’Ascolto: che è rigorosamente esperienziale.

​Ora siediti.

​Partecipa.