
«Quando dedichi tutta la vita alla prevenzione e al contrasto della violenza sui minori e della pedofilia, ma ti vengono affibbiati i ruoli del lupo di Bibbiano, del boss degli affidi illeciti e del ladro di bambini. Quando ti ritrovi al centro dell’uragano generato da una delle più grandi montature della storia repubblicana, e il tuo lavoro di psicoterapeuta e di formatore si riduce drasticamente, mentre il tuo centro Hansel e Gretel viene sepolto dal fango mediatico lasciandoti senza un soldo e pieno di debiti.
Quando diventi il bersaglio di un’offensiva politica del centro-destra – il cui unico interesse è vincere le elezioni regionali in Emilia-Romagna – poiché vieni associato a un sindaco appartenente al Partito Democratico.
Quando hai da sempre lavorato per favorire le competenze emotive dei genitori e sei trasformato in un nemico giurato della famiglia. Quando ti trovi le stesse persone che prima t’inseguivano per proporti nuovi lavori e attività e adesso si dileguano di colpo, allora non ti resta che mantenere il contatto con i valori profondi per cui ti stanno attaccando. Non puoi che meditare, scrivere, esprimere il dolore e non farti travolgere dalla rabbia. Non ti resta che puntare su un unico obiettivo: sopravvivere. Non ti rimane che attendere “soltanto” cinque anni per passare dalla gogna alla piena assoluzione e ripartire. » (Claudio Foti)
L’AUTORE
CLAUDIO FOTI è uno psicoterapeuta a orientamento analitico, fondatore nel 1988 del Centro Studi Hansel e Gretel, giudice onorario per tredici anni anni presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, già componente dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Formatore di professionisti e operatori sociali per regioni, province, comuni e Asl, è stato direttore di diversi master sull’intelligenza emotiva, sull’ascolto del bambino e sulla cura del trauma. Supervisore di équipe per conto di enti pubblici su casi di maltrattamento all’infanzia, ha diretto progetti rivolti ai sex offender fuori e dentro il carcere. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui L’ascolto dell’abuso e l’abuso nell’ascolto (Franco Angeli, 2003), Intelligenza emotiva e sofferenza del bambino. Un’intervista con Daniel Goleman (Sie Edizioni, 2005) e La mente abbraccia il cuore (Edizioni GruppoAbele, 2012).
Dalla prefazione di LUIGI CANCRINI
Le prime pagine di questo bel libro sono destinate a restare a lungo nella mente e nel cuore di chi lo leggerà. La descrizione del modo in cui una persona innocente e del tutto ignara di quello che sta accadendo intorno a lei viene arrestata davanti ai suoi figli è degna del Processo di Kafka o delle cronache di ciò che accade in un paese in cui i diritti civili sono sospesi e la lucidità con cui Foti descrive le emozioni sue, e quelle di chi con lui vive quei momenti assurdi, rinviano allo stupore intelligente, desolato e amaro del Primo Levi di Se questo è un uomo.
Avendo avuto l’occasione (e la pazienza) di studiare gli atti che precedono e spiegano (ma di fatto non spiegano) la decisione di cui Claudio Foti è stato vittima in quel momento, altro non posso fare che interrogarmi sulla gratuità di quella decisione e della violenza in cui essa si è tradotta. Sui condizionamenti emotivi di chi l’ha presa e di chi poi, sui giornali e nel mondo oggi così importante e prevaricante dei media, l’ha celebrata contribuendo alla mostrificazione di una persona.
Altro non posso fare che interrogarmi, insomma, sul modo in cui quell’arresto assurdo può e dovrebbe essere visto a distanza di tempo, ossia non come un atto di giustizia ma come un sopruso, oltre che come il colpo di teatro che dà l’avvio al “caso Bibbiano”: una vicenda che un giorno riusciremo a ricondurre forse con chiarezza all’insieme di circostanze politiche, culturali ed economiche che l’hanno determinata.
