WEDCON 2022 | World Eating Disorder Congress Online
I° Meeting internazionale sui DCA/DAN
(Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione)
Scientific Board: Laura Dalla Ragione Alessandro Raggi
Convegno on demand
WEDCON riunisce in un unico grande evento in diretta webinar alcuni tra i maggiori esperti che lavorano con i disturbi del comportamento alimentare da tutto il mondo.
- 30 Ore di meeting online
- 50 ECM*
- Traduzione simultanea (inglese/italiano)
- Possibilità di vedere le registrazioni per 12 mesi sulla tua area riservata
*Gli ECM sono validi per il triennio 2023-2025 se compili il questionario tra il 2/01/2023 e il 31/12/2023
INTRODUZIONE
I DCA/DAN (disturbi del comportamento alimentare/disturbi dell’alimentazione e della nutrizione) rappresentano oggi una delle manifestazioni psicopatologiche più diffuse tra i giovani e al contempo una tra le forme cliniche più complesse da affrontare per i professionisti che se ne occupano.
Tutti gli indicatori internazionali mostrano, in un quadro mondiale di incertezza dovuto alla pandemia da Covid-19, un aumento impressionante di queste patologie che tendono a rivelarsi in forme sintomatiche sempre più aggressive e improvvise. Le ricerche rivelano una forte comorbidità con altre patologie psichiatriche, variabili causali multifattoriali e incidenza della diagnosi precoce sui fattori prognostici favorevoli. L’approccio interdisciplinare integrato, ad oggi, è l’unica metodologia in grado di far fronte a questa emergenza, ma non è sempre di semplice attuazione. Esso richiede infatti la presenza di un’equipe coordinata di professionisti afferenti a diversi ambiti disciplinari che siano in grado di collaborare tra loro per concorrere al miglior trattamento possibile in ogni specifico caso.
Molti problemi sono tutt’oggi ancora dibattuti a livello internazionale: gli aspetti eziopatogenetici, l’integrazione del modello di cura che coinvolge aspetti psicologici e aspetti organici, il coinvolgimento delle famiglie troppo spesso non considerate nei modelli d’intervento, l’efficacia delle psicoterapie, la sinergia tra livelli di assistenza.
Questo meeting si propone di mettere a confronto alcuni tra i maggiori esperti mondiali di DCA/DAN su prassi, ricerche, ipotesi teoriche e riflessioni cliniche.
ARGOMENTI
- DCA E TRAUMA
- SINTOMI CONTEMPORANEI E DCA
- NPI E INFANZIA
- TRATTAMENTO
- FAMIGLIE
- RICERCA E EPIDEMIOLOGIA
- OBESITÀ
- LINEE GUIDA E NORMATIVE INTERNAZIONALI
- PSICOTERAPIA
- FARMACOTERAPIA/PSICHIATRIA
- CULTURA E SOCIETÀ
- NUTRIZIONE/RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
- ISTITUZIONI, STRUTTURE, LINEE GUIDA
PAESI RAPPRESENTATI
- Australia
- USA
- Germania
- Italia
- UK
- Emirati Arabi Uniti
RELATORI
ESTERO
Ekern Jacquelyn (USA) - Wendy Oliver Pyatt (USA) - Stephan Zipfel (Germania) - Phillipa Hay (Australia) - Maya Sidani (Emirati Arabi Uniti) - Janet Treasure (England) - (Altri…)
ITALIA
Abbate Daga Giovanni - Aliprandi Dora - Comelli Francesco - Cosenza Domenico - Cotugno Armando - Cuzzolaro Massimo - Dalla Ragione Laura (“Opening Lecture”) - Dalle Grave Riccardo - Dozio Eugenia - Nizzoli Umberto - Minazzi Erika - Ogliari Anna - Pace Pamela - Raggi Alessandro - Rossi Francesca - Rugo Michele - Sinesi Stefania
PATROCINI
ABA | ANANKE di Villa Miralago | SISDCA | VILLA MIRALAGO | OSPEDALI RIUNITI | ASSOCIAZIONE DIOSCURI | SIRIDAP | KLINÈ | FIDA | Never-Give-UP
ORGANISERS
Psicologia.io
Psicologia.io è il portale dedicato alle opportunità di formazione e aggiornamento professionale in psicologia. Nasce nel 2018 ed in pochi anni si afferma in Italia come leader della formazione nel panorama della psicologia professionale e della psicoterapia. Con una vocazione internazionale, collaboriamo e stringiamo partnership con realtà formative internazionali e con relatori da tutto il mondo.
Giunti Psychometrics
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PROGRAMMA IN BREVE
MODULO I
Apertura dei Lavori: i DCA aumento e pandemia in Italia | Laura Dalla Ragione – psichiatra psicoterapeuta
SFamami: clinica psicoanalitica dei disordini alimentari nei più piccoli (0-3 anni) | Pace Pamela - psicoanalista psicoterapeuta
Come possiamo trarre profitto da ciò che abbiamo imparato sui disturbi alimentari dal 2020 | Treasure Janet - psychiatrist (UK)
Curare la complessità nel paziente DCA | Sinesi Stefania - psicologa psicoterapeuta
Utilità e limiti della diagnosi secondo le tassonomie correnti. Esistono alternative? | Cuzzolaro Massimo – psichiatra
Il trattamento integrato ospedaliero dei soggetti affetti da Anoressia Nervosa | Abbate Daga Giovanni – psichiatra
Trattamento dei disturbi alimentari, ricerca e approfondimenti nel 2022 | Ekern Jacquelyn - therapist and licensed professional counselor (USA)
Chiusura dei Lavori: Trattamento psicodinamico dei DCA: l’esperienza di Ananke e Villa Miralago | Alessandro Raggi – psicoanalista psicoterapeuta
MODULO III
Food and addiction | Nizzoli Umberto - psicologo psicoterapeuta
Lo studio ANTOP: follow up e sviluppi | Dr. Stephan Zipfel - Director Centre of Excellence for Eating Disorders Tuebingen (Germania)
La spinta all'eccesso nella clinica dei disturbi alimentari | Cosenza Domenico - psicoanalista psicoterapeuta
Trauma e disturbi alimentari: il corpo custodisce le memorie | Aliprandi Dora - psicoanalista psicoterapeuta
COVID-19 un invisibile disagio psichico e Disturbi Alimentari | Francesca Rossi - psicoterapeuta psicodrammista
Dall'omologazione sintomatica all'unicità soggettiva | Erika Minazzi - psicologa psicoterapeuta
La tempesta perfetta: L'intersezione tra pandemia, disturbo alimentare, epigenetica e trauma | Wendy Oliver Pyatt - psychiatrist (USA)
Il Trattamento Ambulatoriale Intensivo nei Disturbi dell'Alimentazione: cosa e quando | Cotugno Armando - psichiatra psicoterapeuta
MODULO III
Apertura dei Lavori | Alessandro Raggi - pscoterapeuta psicoanalista
Interventi psicologici per persone sottoposte a chirurgia bariatrica. | Eva Conceição - Ricercatrice e clinica
Riabilitazione nutrizionale in ambito intensivo residenziale | Dozio Eugenia - biologa nutrizionista
I disturbi alimentari e il COVID-19: Una pandemia nascosta? | Ogliari Anna - psichiatra psicoterapeuta
Disturbi alimentari negli Emirati Arabi Uniti: trattamenti attuali e sfide | Maya Sidani -psychologist (Dubai)
Terapia cognitivo comportamentale per gli adolescenti con disturbi dell’alimentazione: sviluppo, valutazione e sfide da affrontare | Dalle Grave Riccardo - psichiatra psicoterapeuta
Distruttività nel corpo e nel tessuto sociale: la questione anoressica fra psicopatologia e cultura | Comelli Francesco - psichiatra psicoterapeuta
Il corpo, il cibo e l’iperattività, la schiavitù del godimento | Rugo Michele - psichiatra psicoterapeuta
Chiusura dei Lavori | Laura Dalla Ragione - psichiatra psicoterapeuta / Alessandro Raggi - pscoterapeuta psicoanalista
Dettagli di contatto - Segreteria organizzativa:
WEDCON2022@curadisturbialimentari.it
Tel. +39 02 21067033
Con Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta.
Con Pamela Pace, psicoanalista psicoterapeuta.
“SF-amare” non si riduce all’offerta del cibo che soddisfa il bisogno, bensì coincide con l’offerta di un segno che parli dell’amore, del desiderio di riconoscere un figlio come un soggetto unico. Il mio intervento vuole proporre una lettura dei disturbi alimentari in età pediatrica che, pur implicando l’incidenza della qualità delle prime relazioni con le figure genitoriali, suggerisce un cambio di prospettiva epistemologica orientata dalla psicoanalisi. Molto presto, il bambino, anche se ancora non parla, può utilizzare il cibo, come una forma particolare di linguaggio, per veicolare un messaggio, che riguarda sempre la qualità di ciò che accoglie ogni soggetto nel suo venire al mondo. Per questo motivo l’alimento e il nutrirsi, nel loro inscriversi fin da subito come veicoli di scambio tra il neonato e il mondo, tra il piccolo e il corpo della madre, assurgono precocemente a luogo d’elezione per la manifestazione del discorso e anche del disagio infantile. Si mangia sempre nel campo dell’Altro e i disturbi alimentari sono soluzioni, seppur sintomatiche, che permettono al bambino di trovare, nel rapporto con il cibo, una forma di appello muto rivolto ai genitori, che chiede ascolto. Ecco l’importanza che riveste il lavoro clinico con i genitori.
Con Janet Treasure, psicoanalista psicoterapeuta.
I disturbi alimentari sono aumentati negli ultimi quarant'anni. In parte ciò è dovuto al riconoscimento di diverse forme di problemi alimentari, comprese nuove categorie diagnostiche. Tuttavia, la pandemia di COVID è stata seguita da un aumento mondiale dell'incidenza dei disturbi alimentari. Questo esperimento naturale ci fornisce importanti indizi sui meccanismi causali. Sono emerse molte prese di posizione. Cosa possiamo imparare? Sono stati chiamati in causa diversi fattori, come l'isolamento e la stigmatizzazione del peso. Questo sottolinea l'importanza dei fattori sociali come fattori di rischio modificabili che possono essere presi in considerazione nel lavoro di prevenzione e intervento precoce. Che cosa abbiamo imparato che può aiutarci a indirizzare questi fattori.
Con Stefania Sinesi, psicologa psicoterapeuta.
In Italia sono oltre 3 milioni le persone che hanno problemi di peso, cibo e immagine corporea. Il dato più drammatico è che il 70% di chi soffre di questi problemi è un adolescente. Ogni anno, in Italia, muoiono di anoressia e bulimia 3.240 persone, e i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione costituiscono la prima causa di morte per malattia tra i 12 e i 25 anni. Se intercettati e trattati in tempo, questi disturbi possono essere curati. Purtroppo, solo il 10% di chi ne soffre chiede aiuto e lo chiede mediamente dopo tre anni dai primi sintomi.
Con Massimo Cuzzolaro, psichiatra.
L’eccesso, l’orgia alimentare e il digiuno, non quello obbligato dalla carestia ma quello imposto a se stessi con un atto di volontà, figurano da sempre nella mitologia, nella letteratura, nelle arti figurative, nei riti religiosi, nelle pratiche sociali. Nell’Europa occidentale, fra il 1200 e il 1500, si diffuse il digiuno ascetico, perseguito anche fino alla morte. L’anoressia nervosa è una sindrome individuata dai medici da almeno tre secoli, anche se i nomi sono cambiati nel tempo e i criteri diagnostici sono stati via via modificati. La bulimia nervosa, invece, è un quadro clinico proposto alla comunità scientifica come diagnosi autonoma solo a partire dal 1979, anno in cui uno psichiatra del Maudsley Hospital di Londra, Gerald Russell, pubblicò sulla rivista «Psychological Medicine» un seminal paper: La bulimia nervosa, una pericolosa variante dell’anoressia nervosa. Russell descrisse le caratteristiche di trenta pazienti e propose di considerare quei quadri clinici come una sindrome autonoma, distinta dall’anoressia. In ventiquattro casi su trenta, la bulimia nervosa rappresentava l’evoluzione di una fase precedente di anoressia, grave e di lunga durata o lieve e di pochi mesi. Quattro casi clinici ai quali oggi dovremmo applicare la diagnosi di bulimia nervosa o binge eating disorder, erano stati descritti da uno psicanalista russo-tedesco, Moshe Wulff (1878-1971), in un articolo pubblicato nel 1932. I nomi di molte altre possibili sindromi sono entrati nell’uso scientifico e giornalistico in anni recenti. Per inflazione mediatica, per mania di nuove diagnosi o per effettiva comparsa di quadri clinici nuovi? Quali differenze esistono fra DSM-5-TR e ICD-11? Quali sono i limiti e qual è il valore delle categorie diagnostiche che usiamo? Esistono alternative? Intanto, dal punto di vista epidemiologico, in gran parte delle nazioni del mondo, i tassi di obesità si sono raddoppiati o triplicati. Ed è nella cornice di questo fenomeno che va inquadrato anche l’aumento contemporaneo dei disturbi dell’alimentazione.
Con Giovanni Abbate Daga, psichiatra.
Il trattamento ospedaliero per l'Anoressia Nervosa (AN) è il livello di cura più intensivo, spesso finalizzato alla renutrizione di emergenza. Secondo le linee guida internazionali, le alterazioni dei segni vitali, i sintomi psichiatrici, un basso indice di massa corporea (BMI) e una rapida perdita di peso (>1 kg/settimana) dovrebbero essere tutti usati come indicatori di ospedalizzazione. L'assistenza ospedaliera deve essere multidisciplinare e integrata. L'aumento di peso (0,5 -1,4 kg/settimana) finalizzato al ripristino del peso corporeo è l'obiettivo principale della riabilitazione nutrizionale e si ottiene principalmente attraverso dieta, integratori alimentari e sondino nasogastrico, da soli o combinati. Le prescrizioni caloriche (a partire da 5-20 kcal/kg e aumentando ogni 2-4 giorni) devono essere bilanciate per evitare sindromi sia da rialimentazione che da sottoalimentazione. I trattamenti psicoterapici durante il ricovero sono cruciali per sostenere il recupero del peso e per motivare il soggetto al trattamento, anche dopo dimissione e i medici dovrebbero valorizzarel'alleanza terapeutica e gli interventi che promuovono l'ingaggio e la motivazione del paziente. L'uso di psicofarmaci può essere utile nel trattamento di comorbidità psichiatriche, ma non nel perseguire l'aumento di peso. I medici devono essere consapevoli del fatto che la riospedalizzazione è comune, principalmente a causa della persistenza dei sintomi dopo la dimissione. Su questa linea, i servizi ospedalieri e ambulatoriali dovrebbero collaborare per promuovere la continuità delle cure. Oltre rivedere tali principi, la relazione sarà occassione per descrivere le ricerche del gruppo italiano piemontese pubblicate sulla risposta ai trattamenti e sugli inmdicatori di risposta dei soggetti ricoverati presso l'AOU Città delal Salute e della Scienza di Torino nel reparto dedicato ai DA.
Con Jacquelyn Ekern, terapeuta e consulente professionale autorizzato
Con Alessandro Raggi, psicoanalista psicoterapeuta.







Con Umberto Nizzoli, psicologo e psicoterapeuta.
Con Stephen Zipfel, Direttore del Centro di Eccellenza per i Disturbi Alimentari di Tubinga.
Con Domenico Cosenza, psicologo e psicoterapeuta.
In questo intervento cercheremo d'inquadrare l'ambito dei disturbi alimentari all'interno delle coordinate della psicopatologia contemporanea, caratterizzata da una cardinalità della spinta all'eccesso correlativa ad una sempre più precaria iscrizione simbolica del soggetto nel campo dell'Altro simbolico, secondo la prospettiva sviluppata da Lacan. Diverse modalità di realizzazione della spinta all'eccesso si presentano nei disturbi del comportamento alimentare: dalla privazione senza limite nell'anoressia all'incorporazione senza rimedio nel Binge Eating Disorder, all'incorporazione/espusione continua nella bulimia. Cercheremo di mettere ordine nell'abito di questa clinica differenziale a partire dal filo conduttore della spinta all'eccesso.
Con Dora Aliprandi, psicoanalista psicoterapeuta.
Trauma e disturbi alimentari: il corpo custodisce le memorie.
Durante l'intervento verrà effettuata una riflessione sul ruolo delle esperienze traumatiche quale fattore di rischio per l'insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare e della nutrizione. Verranno presentati dati delle ricerche nazionali e internazionali a riguardo e si rifletterà sulla complesse dinamiche e interconnessioni tra esperienze traumatiche e risposte sintomatiche. Si presenteranno delle osservazioni a partire da esemplificazioni cliniche sul trattamento del trauma all'interno dei percorsi di cura sia individuali che di gruppo con persone affette da un disturbo del comportamento alimentare e della nutrizione.
Con Francesca Rossi, psicoanalista psicodrammatista.
Riflessioni psicoanalitiche, filosofiche, sociologiche e antropologiche durante il periodo della pandemia. Descrizione del periodo dal lockdown - 9 marzo - 4 maggio 2020 - con assistenza on line del servizio di day hospital rivolto ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione del S.Orsola Bologna
A Cura della dott.ssa Francesca Rossi - Psicoterapeuta, Dirigente Psicologo - Direzione Sanitaria e U.O. Neuropsichiatria Infantile del Centro Regionale per i DCA in età evolutiva di Bologna IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche - Azienda Ospedaliero-Universitaria Bologna, collabora con al Fondazione e Residenza Gruber. Equipe del Servizio di day hospital.
Con Erika Minazzi, psicologa psicoterapeuta.
I disturbi alimentari possono rappresentare una possibilità di sostegno identitario per il soggetto che si trova immerso nel tempo attuale, caratterizzato dalla liquidità, dalla frammentazione e dalla dispersione dell'identità. Questa contemporanea dimensione dominante conduce i soggetti lontano dalla possibilità di assumersi la responsabilità del proprio desiderio, ossia lontano dalla loro cifra più singolare. Ciò si condensa nelle forme attuali di disagio, non solo giovanile; i disturbi alimentari, nella loro accezione più cruenta, rappresentano dunque l'omologazione ad un sintomo come via per non affrontare la propria soggettivazione.
Con Wendy Oliver Pyatt, psichiatra.
Con Armando Cotugno, psichiatra psicoterapeuta.
Armando Cotugno
UOSD Disturbi del Comportamento Alimentare
ASL Roma1
I Disturbi dell’Alimentazione (DA) rappresentano una categoria nosografica a eziologia multifattoriale dove aspetti temperamentali, genetici, epigenetici e socio-culturali giocano ruoli importanti ed embricati tra loro. Il loro trattamento costituisce una continua “sfida” per il clinico, che si trova a operare in una terra di confine tra psiche e soma, tra fattori biologici e socioculturali e tra dinamiche relazionali/familiari e dinamiche psicologiche intrapsichiche. Un aspetto centrale dei DA è rappresentato dalla migrazione transdiagnostica tra i diversi quadri nosografici, che ci obbliga a considerare le dimensioni psicopatologiche che accomunano i diversi quadri diagnostici, per meglio articolare le strategie terapeutiche.
I risultati della ricerca clinica hanno messo in evidenza come i trattamenti efficaci siano sostanzialmente indirizzati a modificare e/o ridurre la pervasività dei meccanismi psicopatologici, che mantengono e aggravano il disturbo. I meccanismi di mantenimento su cui deve essere diretto il trattamento attengono a cinque dimensioni psicopatologiche, che possono essere così riassunte: 1. Effetti della malnutrizione sul funzionamento del sistema nervoso centrale e sui vari distretti organici; 2. Distorsione dell’immagine corporea; 3. Stile cognitivo; 4. Regolazione emotiva; 5. Stile interpersonale e dinamiche familiari. I più recenti risultati della ricerca neuropsicologica confermano la centralità di queste cinque dimensioni psicopatologiche per la comprensione della clinica dei Disturbi dell’Alimentazione.
Nel trattamento ambulatoriale multiprofessionale e integrato si intrecciano diverse strategie d’intervento, volte a modificare e attenuare i meccanismi disfunzionali di mantenimento dei diversi Disturbi dell’Alimentazione: Sindrome da digiuno, Discontrollo alimentare, Distorsione dell’Immagine Corporea, Disregolazione Emotiva, Difficoltà Relazionali e Reazione dei familiari al disturbo, costituiscono tutte aree d’intervento nella cura ambulatoriale dei DA.
All’interno di una cornice unitaria di comprensione psicopatologica, l’intervento si propone di illustrare l’interconnessione gerarchica tra i diversi protocolli terapeutici, in un’ottica di continuità strategica e di integrazione tra i diversi livelli d’intervento. Verranno esposti il razionale e i risultati del Trattamento Basato sulla Famiglia (FBT), considerato dalle principali Linee Guida Internazionali (APA, NICE e RANZCP) lo standard di riferimento per il trattamento dell’Anoressia Nervosa (AN) in adolescenza. Inoltre, verranno presentati anche i risultati e il razionale clinico dell’applicazione della Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT) nella cura della Bulimia Nervosa (BN) e del Binge Eating Disorder (BED), che spesso trovano nella disregolazione emotiva e nell’impulsività i principali meccanismi di mantenimento del discontrollo alimentare. Verranno presentati protocolli di riabilitazione cognitivo-emotiva, orientati alla riduzione dei deficit emotivi e cognitivi che caratterizzano i DA. Per ultimo verranno presentati i risvolti clinici di dati di ricerca sull’applicazione della realtà virtuale allo studio della Distorsione dell’Immagine Corporea. Nessuno dei protocolli presentati può essere ritenuto in sé sufficiente per il trattamento dei diversi DA, ma ciascuno di essi rappresenta un contributo necessario alla costruzione dell’intervento multidisciplinare e integrato che rimane la principale strategia di cura dei Disturbi dell’Alimentazione.








Con Alessandro Raggi, psicoanalista e psicoterapeuta, e Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta.
Con Eva Conceição.
I clinici che si occupano di disturbi alimentari sono sempre più interessati ai pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica. È noto che questi pazienti riferiscono una varietà di comportamenti alimentari disordinati che richiedono una formazione specifica per la valutazione e il trattamento e che sono tra i più forti predittori di scarsi risultati dopo il trattamento. L'intervento tratterà i comportamenti alimentari che destano preoccupazione prima e dopo l'intervento, le ragioni dell'assistenza psicologica e i diversi interventi basati su prove di efficacia descritti nella letteratura esistente. Infine, si discuterà del ruolo delle nuove tecnologie per fornire un supporto psicologico a lungo termine ai pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica.
Con Eugenia Dozio, biologa nutrizionista, Dietista Clinica. Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università degli Studi dell’Insubria. Coordinatrice équipe nutrizionale - Villa Miralago.
La riabilitazione nutrizionale dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in ambito residenziale intensivo
Modelli di cura
Uno dei problemi che preoccupa il campo dei disturbi dell’alimentazione è il ritardo nella diagnosi. Tale ritardo può avere ripercussioni nella storia naturale del disturbo perché prima si inizia un trattamento più ci sono possibilità di successo. Ma la diagnosi è spesso complicata anche perché i pazienti tendono a nascondere i sintomi. Esistono segnali di allarme per la presenza o l’insorgenza dei disturbi alimentari e comprendono: perdita e/o aumento eccessivo di peso, paura irragionevole di ingrassare, preoccupazione della forma del corpo e comportamenti di controllo del cibo e del corpo. Anche allergie o intolleranze presunte o la sindrome della stanchezza cronica possono precedere l’insorgenza di un disturbo dell’alimentazione e confondere la diagnosi.
I disturbi della nutrizione e alimentazione sono patologie caratterizzate da multifattorialità, quindi il percorso terapeutico indicato è di tipo multifattoriale integrato: il paziente viene preso in carico da una equipe di professionisti dell’area psicologica e psichiatrica, nutrizionale, ai quali si possono aggiungere, in alcuni contesti, altre figure quali medici internisti, infermieri, educatori professionali e chinesiologi.
È importante che tra i pazienti e l’equipe si stabilisca un rapporto di fiducia che permetta l’instaurarsi di un’alleanza terapeutica salda.
La terapia per dei DAN richiede strutture e personale specializzato sia per i trattamenti di tipo ambulatoriale sia per quelli intensivi di degenza parziale o totale.
Esistono diversi livelli di terapia: ambulatoriale, day-hospital e degenza, scelti a seconda del grado di gravità, condizioni fisiche, psicologiche e familiari del paziente. («Position of the American Dietetic Association», 2006)
La riabilitazione nutrizionale
La riabilitazione nutrizionale è focalizzata sul ripristino del peso, sulla correzione delle complicazioni mediche dovute alla malnutrizione per difetto e per eccesso, sul miglioramento della motivazione dei pazienti alla normalizzazione delle abitudini alimentari e la collaborazione nel trattamento;
Per la rialimentazione il piano dietetico che deve essere seguito è quello di una dieta salutare in cui le porzioni sono proporzionate alle richieste del paziente e al recupero adeguato di peso. I supplementi nutrizionali orali (ONS) si rendono necessari se i requisiti nutrizionali del paziente non vengono soddisfatti attraverso la dieta e se il peso rimane stagnante.. A seconda delle necessità ci possono essere diversi programmi: alimentazione esclusiva di integratori per via orale oppure una combinazione tra pasti regolari e integratori.(Golden & Meyer, 2004)
Per i pazienti che non sono disponibili al ripristino del peso e in condizioni di instabilità medica, ci sono altri percorsi nutrizionali che si possono intraprendere:
- Nutrizione enterale permette di veicolare i nutrienti direttamente nel tubo digerente attraverso sonde;
- Nutrizione parenterale è una modalità di somministrazione dei nutrienti attraverso via venosa centrale o periferica;
- Nutrizione mista tramite alimentazione per via orale (per os) e nutrizione artificiale (Cuerda et al., 2019; quaderni ministeriali 2017.pdf, s.d.)
Nella rialimentazione dei pazienti con grave stato di malnutrizione, bisogna considerare un potenziale rischio, la sindrome da rialimentazione o Refeeding Syndrome. (Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione, 2017)
Percorso di riabilitazione nutrizionale residenziale
Il percorso di riabilitazione nutrizionale ha lo scopo di ottenere un recupero metabolico da uno stato di catabolismo a uno stato di anabolismo, un miglioramento dello stato nutrizionale, una remissione delle complicanze mediche e un miglioramento delle funzioni psicologiche e di comportamento alimentare, ripristinando, dove possibile, un miglior rapporto con cibo e corpo.
Il compito del dietista/nutrizionista in ambito intensivo residenziale è quello di valutare lo stato nutrizionale attraverso valutazione del consumo energetico con calorimetria indiretta, analisi antropometriche e bioimpedenziometriche, assegnare un regime alimentare specifico per il paziente, assistere ai pasti, monitorare le condizioni fisico-nutrizionali, effettuare colloqui individuali e incontri di gruppo (nutrizionali e psiconutrizionali).
È importante che tra dietista/nutrizionista e paziente si instauri un rapporto di fiducia che permetta una maggiore adesione al percorso terapeutico.
Con Anna Ogliari, psichiatra psicoterapeuta.
In Italia circa il 5% della popolazione soffre di disturbi alimentari: tra questi, anoressia nervosa e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti. L’adolescenza, accompagnata dalla sua tipica fragilità, costituisce la fase di vita in cui tali disturbi si manifestano maggiormente, fino ad essere considerata già di per sé un fattore di rischio. Nello specifico, per quanto riguarda l’anoressia, il rischio di esordio raddoppia nell’età compresa tra i 14 e i 18 anni, per quanto riguarda la bulimia invece il picco di esordio si sposta verso i 17-18 anni. L’isolamento volto alla prevenzione della diffusione del COVID-19 sembra aver peggiorato un quadro già drammatico, come suggerito dall’aumento registrato nel numero di richieste di aiuto. Inoltre è stata riscontrata una anticipazione dell’età di esordio e un inasprimento dei sintomi di disturbi alimentari preesistenti. Un altro fattore determinante per l’esordio dei disturbi alimentari in età adolescenziale sembra essere stato l’utilizzo dei social durante la pandemia. Caratteristica dei social è stata infatti la promozione di un atteggiamento “sano” sia nei confronti dell’alimentazione sia dell’esercizio fisico, che ha portato però ad un’eccessiva focalizzazione sulla forma fisica e alla promozione di modelli estetici difficilmente raggiungibili. Questa prospettiva, unita ad una grande quantità di tempo speso in solitudine e ad una diminuzione delle relazioni sociali, ha generato un terreno fertile per la genesi dei disturbi alimentari, specialmente per gli insidiosi aspetti cognitivi che anticipano i comportamenti restrittivi ed eventualmente compensatori.
In questa presentazione verranno messi in luce i diversi aspetti epidemiologici riguardanti i DCA in età evolutiva con una particolare attenzione ai fattori di rischio che, interagendo tra loro aumentano la suscettibilità ad ammalare.
Con Maya Sidani, psicologa.
Un disturbo alimentare si verifica quando l'alimentazione è significativamente disturbata (restrizione, alimentazione eccessiva, abbuffate, purghe, esercizio fisico eccessivo, conteggio delle calorie) e la conseguenza è una significativa compromissione della salute mentale o fisica (di solito entrambe). È il più letale di tutti i disturbi mentali (dal 5% al 20% di chi soffre di anoressia nervosa ne muore) e uno dei disturbi più compromettenti. I disturbi alimentari (ED) e l'alimentazione disordinata (definita come atteggiamenti e comportamenti alimentari non salutari) sono considerati un importante problema di salute pubblica. L'aumento del numero di persone che ne soffrono è allarmante in tutto il mondo, soprattutto dopo la pandemia del Covid 19.
Per decenni i disturbi alimentari sono stati considerati un fenomeno prevalentemente occidentale, con scarse ricerche in altre parti del mondo. Nel corso del tempo, questa situazione è cambiata: sia i medici che i ricercatori hanno riconosciuto che i disturbi alimentari possono colpire chiunque in tutto il mondo. Recentemente, la consapevolezza dei disturbi alimentari è diventata più comune in Medio Oriente e nella regione si stanno conducendo più ricerche su questo tema. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare per chi soffre di disturbi alimentari, tra cui ottenere una diagnosi, un trattamento e un follow-up adeguati.
Oggi non esistono numeri ufficiali di prevalenza, ma le indagini preliminari sui casi di DE in Medio Oriente hanno mostrato quanto segue:
-I tassi di DE in Medio Oriente sono in aumento e sembrano essere il doppio di quelli del mondo occidentale (la prevalenza dell'anoressia nervosa sembra essere in Medio Oriente: 1,8% contro l'1% in Occidente).
-C'è un livello molto basso di consapevolezza sull'argomento che porta all'assenza di cure o a un trattamento ritardato che peggiora significativamente la prognosi.
-I professionisti della salute mentale e generale nella regione non sono attrezzati per identificare e trattare efficacemente questi disturbi. Di conseguenza, i malati sono sotto-diagnosticati e coloro che sono diagnosticati non hanno accesso a trattamenti efficaci.
Molti fattori potrebbero contribuire all'aumento di questi numeri:
-il boom petrolifero del 1970 ha portato a cambiamenti socioculturali.
-La cultura occidentale è stata trasferita alle culture arabe
-stile di vita sedentario dovuto al crescente fenomeno dell'industrializzazione
-Di conseguenza, l'immagine di bellezza del corpo formoso, che rappresentava fertilità e ricchezza, è stata sostituita dal desiderio di essere magri.
Con Riccardo Dalle Grave, psichiatra psicoterapeuta.
La terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E) per gli adolescenti, originariamente progettata per il trattamento di pazienti adulti con disturbi dell’alimentazione, è stata sviluppata in Italia. Il trattamento è stato valutato in studi di coorte in pazienti di età compresa tra 13 e 19 anni. Due studi hanno incluso adolescenti con anoressia nervosa grave e un adolescente non sottopeso con altri disturbi dell’alimentazione. I promettenti risultati ottenuti da questi studi hanno portato il National Institute for Health and Clinical Excellence a raccomandare la CBT-E per l'adolescenza come alternativa al trattamento basato sulla famiglia (FBT) sia per l’anoressia nervosa che per la bulimia nervosa. Uno studio recente, che ha confrontato la CBT-E e la FBT, ha anche dimostrato che i due trattamenti ottengono risultati simili dopo 6 e 12 mesi.
La CBT-E ha molte caratteristiche che la rendono adatta a soddisfare le esigenze delle pazienti più giovani. Innanzitutto, è un trattamento psicologico che include numerose strategie per ingaggiare il paziente, una caratteristica di vitale importanza per la gestione degli adolescenti, che di solito sono molto ambivalenti nei confronti della prospettiva di iniziare una cura. Inoltre, la CBT-E adotta un approccio collaborativo finalizzato a migliorare il senso di controllo del paziente in generale. Infine, utilizzando un approccio transdiagnostico, la CBT-E è in grado di affrontare tutte le categorie diagnostiche dei disturbi dell’alimentazione.
In futuro dovranno essere affrontate tre sfide principali:
- Migliorare la conoscenza dei “moderatori” degli effetti della CBT-E e della FBT per capire a chi raccomandare uno dei due trattamenti
- Identificare i “mediatori” degli effetti della CBT-E per aumentarne l’efficacia e l’efficienza
- Massimizzare la disponibilità di CBT-E utilizzando la moderna tecnologia per formare un maggior numero di terapeuti e rendere il trattamento più scalabile.
Con Francesco Comelli, psichiatra psicoterapeuta.
Il lavoro parte dal rapporto fra grandi accadimenti sociali e loro riflessi sulla struttura familiare o della gestione delle emozioni sia individuali che familiari che sociali . Viene discusso il ruolo della distruttività nella clinica e nel sociale, passando per la gestione del tema della morte e per il corpo dei pazienti come risultato di più vie di arrivo.
Viene anche presentato un possibile modo per trovare altre strade cliniche e culturali per una simbolizzazione e mentalizzazione delle sofferenze , con la capacità umana artistica di rappresentare il reale in tutte le epoche.
Con Michele Rugo, psichiatra psicoterapeuta.
Affronterò le modalità “perverse” di piacere nel controllo del corpo, dell’iperattività e del cibo nella diagnosi differenziale tra bulimia e anoressia. Dimostrerò come questi tre elementi si intersechino in un continuo gioco di rimandi e contraddizioni, mantenendo il paziente a un congelamento sintomatico, impedendogli così di intraprendere e affrontare il percorso di guarigione.
Con Alessandro Raggi, psicoanalista psicoterapeuta, e Laura Dalla Ragione, psichiatra psicoterapeuta.






























- Registrazione disponibile per 12 mesi
- Tutti i materiali scaricabili
ISCRIZIONI
per tutte le professioni sanitarie
Acquistando il corso potrai:
- ottenere 50 ECM per il triennio 2020 - 2022 oppure per il triennio 2023 - 2025
- acquistare l'intero convegno, per una formazione di 30 ore
- partecipare alle dirette Zoom, con possiibiità di interagire con i relatori
- usufruire delle registrazioni dei seminari disponibili per 12 mesi sulla tua area riservata
- scaricare tutti i materiali messi a disposizione dai docenti
- ottenere l'attestato di partecipazione
Ti serve aiuto?
Troverai le registrazioni dei seminari entro pochi giorni nella tua area riservata.
Le registrazioni sono disponibili per 12 mesi.
Gli interventi in lingua straniera saranno disponibili sia in lingua originale, sia con la traduzione montata.
Il test ecm sarà disponibile dalla fine del corso fino alla data di scadenza indicata nella tua area riservata.
Dopo tale data non sarà più possibile ottenere gli ecm.
Bisogna sempre fare riferimento alla data di scadenza del test ECM per calcolare le tempistiche di accreditamento (e NON alla data in cui è stato superato il test). La data di scadenza di un test ECM può essere verificata accedendo alla sua area riservata, sotto la voce "Scadenza acquisizione ECM" di fianco al titolo del corso.
Entro 90 giorni a partire da questa data comunicheremo i dati dei partecipanti al provider, che poi provvederà ad inviarli ad Agenas. I crediti saranno successivamente acquisiti da Cogeaps e varranno per il triennio 2020-2022.
Dunque, consideri queste tempistiche per capire quando potrà vedere i suoi crediti caricati all’interno della sua pagina di Cogeaps.
In ogni caso, se ha scaricato l'attestato di acquisizione ECM del suddetto corso, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
I pagamenti tramite bonifico richiedono innanzitutto l’invio della distinta di avvenuto pagamento alla casella mail assistenza@psicologia.io.
Il corso richiede qualche giorno lavorativo per essere correttamente caricato all’interno della sua area riservata, il tempo necessario per procedere con la verifica dell’effettiva ricezione del pagamento.
Trova tutte le registrazioni e i materiali che i docenti mettono a disposizione sulla sua area riservata.
Per trovare la sua area riservata, acceda al sito www.psicologia.io. In alto a destra vedrà il suo nome: clicchi su I miei corsi --> Vai al corso accanto al titolo del corso desiderato.
Le registrazioni saranno disponibili per 12 mesi.
In caso di corso ECM, sulla stessa area, troverà anche il questionario ECM.
Per i corsi:
Trova il test ECM per uno specifico corso nella propria area riservata al sito www.psicologia.io (nome in alto a destra –> I miei corsi -> Vai al corso e inserire per ogni modulo la spunta di autocertificazione ECM --> scorrere fino al tasto Accedi al test ECM).
Per i libri:
Trova il test ECM per uno specifico libro nella propria area riservata al sito www.psicologia.io (nome in alto a destra –> I miei corsi --> Vai al libro --> scorrere fino al tasto Accedi al test ECM).
Sia per corsi sia per libri:
sono disponibili 5 tentativi e fino alla scadenza indicata per la compilazione.
Vi sarà anche un questionario di valutazione da compilare.
Una volta completato, potrà scaricare direttamente dal sito il suo attestato ECM.
La comunicazione ad Agenas verrà effettuata entro i 90 giorni successivi alla data di scadenza del corso (indicata all’interno dell’area riservata, sotto la dicitura “Scadenza acquisizione ECM”).