
Psicoterapie e pratiche meditative orientali: due proposte di integrazione
Psicoterapie e pratiche meditative orientali: due proposte di integrazione
Il corso propone una nuova e originale prospettiva in cui è possibile declinare la psicoterapia.
In un'epoca di concretezze e affanni, la dimensione spirituale presente in ciascuno di noi viene spesso trascurata, così come vengono trascurante le importanti risorse che essa può offrire all'interno di un percorso terapeutico.
Ricongiungersi con questa dimensione può attivare pensieri, emozioni e nuove consapevolezze che possono rivestire un importante ruolo sia durante una terapia, sia nella vita quotidiana.
La formazione propone un percorso di 16 ore di natura prettamente esperienziale, volto a stimolare non solo la riflessione sul tema, ma anche la pratica su se stessi.
Nello specifico,
Marianne Bentzen, psicoterapeuta somatica conosciuta a livello internazionale, si concentrerà sul trattamento dei vissuti traumatici e e sulle interazioni tra psicoterapia, neurobiologia e spiritualità
Karen Kissel Wegela, psicoterapeuta, docente all'Università del Colorado e autrice di numerose pubblicazioni sull'argomento, svilupperà il tema dell'integrazione tra la psicoterapia occidentale e quella buddhista, attraverso un percorso di tre incontri.
Webinar esperienziali con traduzione simultanea in italiano
Materiali messi a disposizione dai docenti


Anche se gli eventi traumatici e le esperienze di vita più spesso ci lasciano con un doloroso e anche devastante strascico personale, può anche essere un dono nascosto, una porta verso livelli sempre più profondi e più ampi di coscienza che stanno iniziando solo ora ad essere esplorati dalla scienza.
Alcune persone che sono sopravvissute a traumi gravi e continui riferiscono che nelle loro ore più buie hanno trovato la risorsa più profonda; il sentimento incrollabile di grande significato, o un senso dello spirito, o di Dio. Questo sentimento spesso rimane con loro, come un senso di fede, di gratitudine, o come un costante ricordo della preziosità della vita. Per questo motivo, il trauma può talvolta essere vissuto come una porta verso lo spirito, o verso la scoperta di una parte indistruttibile del nostro essere. Nonostante le loro differenze, le aperture spirituali e le risposte traumatiche hanno molto in comune a livello cerebrale.
Al livello più profondo dell'organizzazione del cervello, nel sistema nervoso autonomo, il trauma spesso attiva i più alti livelli di eccitazione e la più profonda immobilità allo stesso tempo. Nei sistemi formali di formazione spirituale, la stessa emergenza spontanea di eccitazione e immobilità nell'organismo preannuncia profonde esperienze di apertura spirituale.
Ci sono altre somiglianze tra la funzione cerebrale degli stati traumatici e quella spirituale. In questo workshop esploreremo la teoria e la ricerca che colmano il divario tra trauma e aperture spirituali ed esploreremo alcuni dei metodi che possono permettere ai sentimenti profondi di connessione di emergere dalle esperienze più oscure. Esploreremo metodi terapeutici e pratiche spirituali e rifletteremo su due questioni:
- Come possiamo scoprire gli elementi spirituali o di miglioramento della vita che possono essere nascosti in esperienza traumatica?
- Come possiamo accedere più spesso alla porta di accesso ai livelli archetipici e spirituali di significato nella nostra vita quotidiana?
La modalità di formazione sarà in formato meeting, permettendo l’alternanza di esercizi pratici, presentazioni teoriche e discussione.

Attingendo alla ricca tradizione degli insegnamenti e delle pratiche psicologiche buddhiste, la Psicoterapia Contemplativa è una risorsa in grado di migliorare il lavoro terapeutico dei praticanti di diversa provenienza.
La Psicoterapia Contemplativa, così come è stata sperimentata alla Naropa University di Boulder, in Colorado a metà degli anni '70, si basa soprattutto sugli insegnamenti del Buddhismo tibetano. All'interno di questa tradizione, ci sono tre principali Yanas o veicoli di insegnamenti e pratiche, e confronteremo il percorso di questi tre approcci in questa serie di seminari.
Il primo veicolo sottolinea il nostro sviluppo personale di mindfulness, consapevolezza e amorevolezza verso la nostra esperienza come base del nostro lavoro con gli altri, così, il nostro primo seminario si intitola "Iniziare con Se stessi".
Il secondo seminario è "Il Sentiero dell'Azione Compassionevole", seguendo gli insegnamenti del Mahayana e lo sviluppo della bodhicitta o di un "cuore risvegliato."
Il seminario finale riflette gli insegnamenti della terza Ana, la Vajrayana o il veicolo di una veglia indistruttibile. In questo seminario, "Indistruttibile Brillante salute mentale", esploreremo gli insegnamenti e le pratiche che ci aiutano a sostenere questa attiva consapevolezza nei confronti dei nostri pazienti in terapia.
