Nella stanza di analisi. Viaggio nel cuore della clinica attraverso i casi clinici
NELLA STANZA DI ANALISI.
Viaggio nel cuore della clinica attraverso
i casi clinici
Tre giornate dedicate al cuore della clinica, attraverso la narrazione di casi clinici con terapeuti di diverso orientamento.
Convegno Online
30 ore di formazione specifica
Possibilità di vedere e rivedere le registrazioni per 12 mesi
30 ECM per il triennio 2020-2022 senza necessità di seguire le dirette
PROGRAMMA
Giovedì 9 Giugno 2022
h. 09 - 11 | Anna Mascellani
h. 11 - 13 | Margherita Spagnuolo Lobb
h. 14 - 16 | Clara Mucci
h. 16 - 18 | Alessandra Bramante
h. 18 - 20 | Maria del Mar Gallego Matellan
Venerdì 10 Giugno 2022
h. 09 - 11 | Luigi Cancrini
h. 11 - 13 | Davide Dettore
h. 14 - 16 | Romina Coin
h. 16 - 18 | Roger Solomon
h. 18 - 20 | Jani Santamaria
Sabato 11 Giugno 2022
h. 9.30 - 11 | Massimo Recalcati
h. 11 - 13 | Stefano Benzoni
h. 14 - 16 | Gianni Francesetti
h. 16 - 18 | Zindel Segal
Sara e la voglia di dormire.
L’intervento d’aiuto di fronte al tentativo di suicidio in adolescenza
Approccio: Terapia familiare multigenerazionale
L’adolescenza è quella fase del ciclo vitale in cui ciascun individuo, con tempi e modalità diverse, attraversa momenti di tristezza, di noia, di timidezza, di paura, di angoscia. Se questa condizione depressiva sembra essere un passaggio fisiologico nei processi di crescita di un ragazzo, è purtroppo vero quanto gli studi epidemiologici più recenti ci confermano in merito a forme sempre più strutturate di depressione e tentativi di suicidio.
Di fronte a un tentativo di suicidio in adolescenza generalmente gli interventi psichiatrici e psicoterapeutici, sia in sede di ricovero che subito dopo, tendono a evitare stress e coinvolgimenti familiari del ragazzo, riducendo le risorse disponibili, per il timore di creare o accentuare tensioni relazionali. L’intervento è prevalentemente individuale e spesso mediato dai farmaci del caso.
Il caso clinico presentato mostrerà come la terapia familiare nel suo approccio multigenerazionale permetta invece di utilizzare proprio le relazioni come potente risorsa per affrontare quei blocchi e ostacoli che impediscono all’adolescente che ha tentato il suicidio di pensarsi nel futuro.

Un modello gestaltico di cura attraverso la “danza della reciprocità” nella relazione terapeutica
Approccio: Gestalt
Attraverso casi clinici ed esperienze di sensibilizzazione, i partecipanti avranno modo di apprendere uno sviluppo della psicoterapia della Gestalt, il modello “dance steps”, che focalizza la reciprocità della relazione tra terapeuta e paziente, per sostenere la vitalità che è insita nella situazione sofferente del paziente. Il concetto di “danza” include i sentimenti e i movimenti sia del terapeuta che del paziente, offrendo un’alternativa al linguaggio individualistico che permea la cultura psicologica e psicoterapica.
Utilizzando lo strumento della Conoscenza Relazionale Estetica, il terapeuta riesce a cogliere il modo in cui l’esperienza del paziente si è strutturata nel passato e si presenta adesso all’occasione della relazione terapeutica. La relazione terapeutica è vista come una “musica di passi” che il paziente e il terapeuta co-creano, risuonando e autoregolando le loro intenzionalità. Questo approccio include gli esiti delle ricerche di neuroscienze e consente sia al terapeuta che al paziente di rivitalizzare il sé in un mondo post-pandemico desensibilizzato.

Coming Soon

Un post partum sulle montagne russe!
Approccio: Cognitivista
Come dice il mio maestro Ian Brockington, la gravidanza ed il puerperio, dal punto di vista della medicina psicologica, rappresentano gli eventi più complessi dell’esperienza umana. Ciò rende l’ambito della psicopatologia perinatale estremamente affasciante ma allo stesso tempo molto complessa. Questa specialità, che ci piace definire “psichiatria mamma-bambino”, è l’unica ad avere uguale responsabilità per due persone: mamma e feto (gravidanza) o bambino (post partum). Inoltre, richiede un lavoro di tipo multidisciplinare, un continuo scambio tra diversi professionisti che accompagnano la donna nel percorso di maternità. Nel caso di Laura, la storia che vi racconterò, è stato necessaria una stretta collaborazione tra psicoterapeuta e psichiatra, allo scopo di permettere a Laura di godere della sua maternità dopo lunghi mesi di profondo buio e disperazione.
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Gli interventi di normalizzazione nella relazione terapeutica in terapia cognitivo-comportamentale
Approccio: Terapia Cognitivo - Comportamentale
Normalizzare le esperienze psicologiche del paziente è utile (Villatte M., Villatte J.L., & Hayes, 2016), in quanto questo spesso le trova, non solo spiacevoli, ma anche incoerenti, preoccupanti, segno di disturbo o malattia e quindi cerca di eliminarle o modificarle, creando così di sovente maggiori problemi. Normalizzarle consiste, dunque, nel riconoscerne la presenza, rimanendo aperti rispetto alle loro manifestazioni molteplici, collegandole alla natura umana stessa, alla storia del paziente e al contesto attuale di vita in relazione anche ai comportamenti problematici portati in terapia dal paziente stesso.
Nella relazione verranno esposti i vari ambiti in cui può essere operata la normalizzazione e verranno esemplificate le procedure comunicative che possono essere messe in atto dal terapeuta per facilitarla e attivarla nella relazione col paziente, dalla prospettiva della terapia cognitivo-comportamentale.

Quando l’amore finisce. Un intervento di psicoanalisi della relazione di coppia
Approccio: Psicoanalisi relazionale
Verrà illustrato un caso che, a partire da una domanda individuale, si sviluppa in un intervento di coppia.
La lettura delle logiche sottostanti l’organizzazione del legame offre una prospettiva utile a sostenere i due partner nella comprensione di sé e nell’elaborazione del significato della crisi.
Sarà l’occasione per riflettere sul senso e le finalità del lavoro con le coppie e, più in generale, sull’importanza di una teoria e di un metodo di intervento specifico per le relazioni duali.

Usare la terapia EMDR
Approccio: EMDR
La terapia Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) (Shapiro, 1995, 2001, 2018) è un approccio di trattamento empiricamente validato per il trauma psicologico. È guidato dal modello Adaptive Information Processing che considera i sintomi del PTSD e di altri disturbi (a meno che non abbiano una base fisica o chimica) come il risultato di esperienze passate disturbanti che continuano a causare angoscia perché la memoria non è stata adeguatamente elaborata. Questi ricordi processati in modo inadeguato sono intesi per contenere le emozioni, i pensieri, le credenze e le sensazioni fisiche che si sono verificate al momento dell'evento. Quando i ricordi vengono innescati, questi elementi di disturbo immagazzinati vengono sperimentati e causano i sintomi del PTSD e/o di altri disturbi.
La terapia EMDR è una metodologia in otto fasi e su tre fronti per elaborare: a) i ricordi di eventi angoscianti passati che sono alla base dei problemi attuali; b) le situazioni attuali che evocano disturbi (fattori scatenanti presenti); e c) fornire un modello di memoria positiva per guidare il futuro comportamento adattivo. Utilizzando procedure standardizzate, che includono la stimolazione bilaterale (ad esempio movimenti oculari, stimolazione tattile o uditiva), si accede alle memorie disturbanti e le si elabora fino a una risoluzione adattiva. Durante i set di stimolazione bilaterale, le connessioni interne si formano e l'esperienza problematica viene integrata e risolta in modo adattivo. La memoria diventa quindi sia un'esperienza di apprendimento che il fondamento della resilienza.
Questo workshop descriverà la terapia EMDR, e illustrerà come la cabina di terapia EMDR tratta l'impatto psicologico del cancro e del trauma derivante dalla guerra.

Coming Soon
Ripetizione e trasformazione
Approccio: Psicoanalisi Lacaniana
La vita dei nostri pazienti è sottomessa a quello che Jung definiva come il “potere di ieri”. La ripetizione è la vera roccia sulla quale tende ad infrangersi il lavoro dell’analisi. Come è possibile convertire la ripetizione in una trasformazione? Come è possibile liberarsi dal “potere di ieri”?

Posture della diagnosi clinica in adolescenza
I pazienti, anche gli adolescenti, sembrano sempre di più ricorrere al linguaggio sanitario per descrivere come si sentono. Espressioni come "essere dissociati, avere gli attacchi di panico, l’ansia, la depressione” sono parte di un linguaggio ormai naturalizzato. A partire da un caso clinico, si affronta il tema di come l'identificazione con la malattia e con il patologico, rappresentino una sfida sempre ambigua e irrisolta per il clinico e il paziente

La storia di Luca.
L’approccio fenomenologico-gestaltico con la dimensione psicopatica.
Approccio: Fenomenologico-gestaltico
Questo approccio nasce dall’incontro della psicoterapia della Gestalt con la psicopatologia fenomenologica. In questa prospettiva, i fenomeni clinici sono considerati espressioni di un campo sensoriale-affettivo che si attiva nell’incontro terapeutico. Attraverso la propria sensibilità corporea il terapeuta coglie quali dimensioni psicopatologiche stiano emergendo nella seduta, impara ad abitarle e a incontrare il paziente in questo paesaggio emergente. Un incontro inedito da cui nascono le potenzialità trasformative.
La storia di Luca ci aiuterà a illustrare come il terapeuta si possa muovere in uno dei paesaggi più complessi della clinica, quello della dimensione psicopatica. Qui la carne dell’altro diventa il luogo possibile, e a volte l’unico, per far emergere la propria sofferenza. Un dolore che non si può sentire, se non attraverso il dolore dell’altro.

La meditazione Mindfulness costruisce la tolleranza allo stress e la curiosità per l'esplorazione degli stati affettivi negativi
Approccio: Mindfulness Based Cognitive Therapy
I recenti approcci di trattamento per i disturbi d'ansia e depressivi sottolineano l'importanza di affrontare i fattori transdiagnostici come la ruminazione, la preoccupazione e l'impulsività come parte di un intervento completo. La Mindfulness Based Cognitive Therapy ha dimostrato la capacità di insegnare ai pazienti come avvicinarsi e tollerare gli stati affettivi negativi invece di evitarli, sopprimerli o distrarli. La pratica della meditazione mindfulness è al centro di questa formazione perché fornisce una prospettiva sull'esperienza che è più diretta e centrata sul presente, invece di basarsi su una rappresentazione concettuale. Utilizza anche il corpo come un luogo per l'emozione invece di affidarsi a strategie di valutazione cognitiva. Questo approccio sarà descritto in maggior dettaglio insieme a un'opportunità di pratica mediativa come parte della mia presentazione.

ISCRIZIONI
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Gli interventi in lingua straniera saranno disponibili sia in lingua originale, sia con la traduzione montata.