
Il lavoro con le Memorie Traumatiche dei pazienti
Serie di tre videolezioni per imparare a lavorare sulle memorie dei pazienti traumatizzati
Le lezioni presentano la traduzione consecutiva inglese-italiano.
Kathy Steele, massima esperta sul tema del trauma e del trattamento, propone un percorso per imparare a lavorare sul ricordo traumatico in caso di trauma complesso e dissociazione.
Il primo step del trattamento di questi pazienti riguarda le emozioni positive, da cui spesso questi pazienti sono spaventati o sono in difficoltà nel riconoscerle e gestirle. Nel lavoro con questi pazienti, è importante imparare a capire quali sono, perchè sono importanti, come riconoscerle e come possono essere utilizzate come risorsa nel percorso terapeutico.
La memoria è fortemente implicata nelle conseguenze del trauma. Il terapeuta lavora con il paziente non sull'evento traumatico avvenuto effettivamente, ma sulla memoria che ne è stata costruita, nella quale intervengono aspetti emotivi, difensivi, e talvolta dissociativi, per esempio attraverso flashback o riattualizzazioni, in seduta e non.
Anche le resistenze rappresentano un importante aspetto con cui il terapeuta si deve confrontare nel lavoro con i pazienti traumatizzati. E' importante riuscire a calibrare l'intervento in relazione al caso specifico, scandendo il tempo del lavoro e del colloquio sulla base delle risorse del paziente e utilizzando gli strumenti a lui più consoni, individuandoli tra i tanti presenti.
E' presente la traduzione in italiano sia del video, sia dei materiali scaricabili.
Videolezioni
Slide
Esempi clinici

La capacità di provare emozioni positive, di divertirci sia in ciò che facciamo sia nelle nostre relazioni è un'abilità essenziale necessaria per aiutarci a regolare quando siamo in difficoltà. Il passare tra esperienze dolorose e positive supporta l'integrazione e la regolazione.
In questo primo incontro esploreremo alcuni dei sintomi di pazienti che non possono usare l'esperienza positiva, perché abusati e trascurati da bambini, ed hanno difficoltà a provare emozioni positive per capire come aiutarli ad essere maggiormente aperti a queste esperienze.
Esamineremo anche casi in cui le emozioni positive (come la lealtà o l'amore di una persona abusante) servono come difese contro la realizzazione di realtà dolorose. Le emozioni positive possono anche essere associate a fantasie positive nascoste o inconsce (come la fantasia che il terapista sistemerà tutto o amerà abbastanza il paziente) che impediscono l'efficacia del trattamento.
Infine, le emozioni positive (ad esempio l'amore) possono essere accoppiate con emozioni negative (ad esempio vergogna o paura), portando a un'incapacità di provare liberamente emozioni positive senza una seria ambivalenza.

I pazienti che hanno un trauma complesso, cioè un trauma che ha influenzato il loro sviluppo nel tempo, spesso non rispondono bene ai trattamenti standard per il disturbo post-traumatico da stress (come l'esposizione e il protocollo standard EMDR).
Ci sono diverse ragioni per cui questo succede: mancanza di capacità stabilizzanti, frammentazione della memoria e resistenze dello sviluppo al lavoro terapeutico, sono le principali.
Pertanto, è necessaria un'attenta valutazione delle capacità necessarie per far fronte alle memorie traumatica al fine di garantire che il paziente non sia destabilizzato.
Discuteremo delle avvertenze su come e quando attivare narrazioni dettagliate sul trauma e su come determinare se un paziente è pronto per elaborare tali memorie.
Esploreremo anche come aiutare i pazienti a gestire i flashback e determinare se stiamo trattando adeguatamente la terapia. Discuteremo della necessità di rimanere dentro il processo di terapia e di non rimanere troppo bloccati nel contenuto dei ricordi, che può sopraffare sia il cliente che il terapista e portare così la terapia su un binario morto. Infine, esamineremo le rievocazioni come un percorso centrale per identificare la memoria e potenzialmente risolverla.

Esploreremo i modi per stimolare il trattamento, lavorare con la memoria traumatica e risolvere i problemi che sorgono in terapia nel loro trattamento. Le resistenze al lavoro con la memoria traumatica si presentano in molte forme, ma emergono sempre dai conflitti sottostanti riguardo a sapere e non sapere, raccontare o non raccontare.
Discuteremo quindi le ragioni di questi conflitti e come risolverli. Le resistenze possono svilupparsi attraverso significati insopportabili del trauma, la paura di essere abbandonati o respinti se qualcuno lo sa, il conflitto di lealtà e paura dell'abusante, minacce di non dire, vergogna e disgusto. È essenziale ridurre questi conflitti e resistenze prima di tentare di accedere direttamente ai ricordi traumatici e, in effetti, questi sono spesso i motivi per cui i ricordi traumatici non sono stati in grado di essere risolti. Discuteremo le tecniche per affrontare la memoria "un po’ alla volta", in modo da non sopraffare il paziente. L'importanza della realizzazione profonda piuttosto che del riconoscimento superficiale della memoria traumatica sarà enfatizzata e analizzata.
